martedì 25 marzo 2014

CRISTO SI E' FERMATO A EBOLI di Carlo Levi

Il Giro d'Italia Letterario prosegue tra corse e fatica. Ho saltato la seconda tappa (la Valle D'Aosta), ma se volete trovate la discussione e le varie recensioni nella pagina Facebook, qui potete anche unirvi a noi e commentare con noi i libri letti.
Per la terza tappa scendiamo lungo tutto lo stivale e arriviamo fino in Basilicata per poter leggere un classico della letteratura italiana: "Cristo si è fermato a Eboli" del medico, pittore e scrittore Carlo Levi.

"Eboli - dicono i lucani tra cui Levi fu mandato al confino dal fascismo - è l'ultimo paese di cristiani. Cristiano è uguale a uomo. Nei paesi successivi, i nostri, non si vive da cristiani, ma da animali". Dice Italo Calvino in uno dei due testi che introducono questo volume: "La peculiarità di Carlo Levi sta in questo: che egli è il testimone della presenza di un altro tempo all'interno del nostro mondo." Naturalmente questa è una definizione esterna, è, diciamo, la situazione di partenza dell'opera di Levi: il protagonista di questo romanzo è un uomo impegnato nella storia che viene a trovarsi nel cuore di un Sud stregonesco, magico, e vede che quelle che erano per lui le ragioni in gioco, qui non valgono più, sono in gioco altre ragioni, altre opposizioni nello stesso tempo più complesse e più elementari.



Personalmente ho un grande problema con i romanzi italiani. Come i film italiani, anche i romanzi mi sembrano sempre troppo realistici; io leggo (e vado al cinema) per sognare, per immergermi in scenari diversi dal mio quotidiano e farmi cullare dalla fantasia. Se volessi più realtà leggerei un saggio o guarderei un documentario.
Non pensate che voglia essere polemica, ma per questo motivo ho fatto molta fatica a leggere "Cristo si è fermato a Eboli". Si tratta della semplice cronaca, molto realistica, dell'anno che Levi ha trascorso in Basilicata e mi addormentavo leggendolo (cosa che non mi succede mai!!).
Tutto questo potrebbe essere anche un lato positivo. Carlo Levi presenta uno specchio dell'Italia meridionale dell'epoca: una popolazione bloccata tra lo spauracchio della guerra e il sogno dell'America, considerata terra nuova, fertile e piena di promesse.

Tra storia, mitologia, credenze popolari, leggende, religione, politica, briganti, spiriti e angeli si snodano le vicende più interessanti di questo libro e anche quelle più divertenti. Interessante scoprire che secondo i costumi dell'epoca una donna non poteva farsi vedere da sola in compagnia di un uomo, ma per tutti era normale che un prete avesse uno o più figli.
Lo stile di Levi è veramente semplice, chiaro e lineare. La lettura, anche se per me era noiosa, devo ammettere che era scorrevole. I personaggi sono molto vividi e coloriti quasi da non sembrare veri, ma frutto dell'immaginazione dello scrittore. In realtà sono tutte persone realmente esistite e che Levi ha incontrato.

Anche se è una terra dura, ostile, scarna, povera e malata, come i suoi abitanti, Levi si affeziona ad essa e a tutte le persone che incontra. Quel luogo gli resterà per sempre nel cuore, tanto da dipingere diversi quadri che lo ritraggono.
I temi trattati in questo romanzo sono importanti e purtroppo non del tutto superati, ma ancora attuali. Le considerazioni fatte da Carlo Levi, nelle ultime pagine, potrebbero assere state scritte tranquillamente ai giorni nostri. Sono da leggere, rileggere e imparare da esse. Tra le tante, quella che preferisco è che l'alfabetizzazione di un popolo è un importante mezzo per renderlo libero!!!

VOTO: 6/10

16 commenti:

  1. Per diversi anni ho evitato questo libro come la peste, ma quando è stato proposto al Giro d'Italia letterario, mi ci sono buttata sopra. E ho scoperto le radici di alcune cose che mi avevano sempre stupito, dall'adolescenza: mia madre è nata in Basilicata, e spesso passavamo le estati al suo paese. Quello che mi stupiva è quell'atmosfera mista di rassegnazione, odio, furia repressa a colpi di lavori faticosi, o espressa in litigi furibondi e futili che vedevo animare il suo paese. A distanza di anni, leggendo Levi, ho capito le radici lontane di questo atteggiamento.Ora è uno dei miei preferiti.

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    1. Le tue radici, e quelle di tua madre, ti hanno fatto vivere questo libro più intensamente e in modo più profondo. Cosa che a me non è successa, forse perché non ho mai visto quella realtà da vicino.
      A questo punto devo assolutamente visitare la Basilicata!! :)

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  2. Io avevo lasciato un commento ma non c'è :(
    Comunque... Anch'io ne avevo rimandato a lungo la lettura, però l'ho trovato molto meno pesante di quanto pensassi... Al contrario di Signora Ava :(

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  3. Ho controllato anche nella spam, ma il tuo commento non c'è, non so proprio dove sia andato a finire.
    Io Signora Ava non l'ho letto perché non l'ho trovato in tempo, ma leggendo i vostri commenti su facebook ho capito che ho fatto bene a saltarlo ;)

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  4. Cristo si èfermato a Eboli mi è piaciuto molto di più di quanto credessi! Temevo mi avrebbe annoiata e invece è stato tutto il contrario. Mi spiace che per te non sia stato lo stesso.
    Hai colto, comunque, molti aspetti interessanti del libro.

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    1. Se devo essere sincera anche a me dispiace che non mi sia piaciuto, perché ero partita piena di entusiasmo per questo grande classico italiano. Peccato!!!

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  5. anche io tra le lettrici di Franzen ("Libertà"), un autore che sto apprezzando man mano che la lettura si intensifica
    buona lettura
    simonetta @ http://letturesenzatempo.blogspot.it/

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    1. Ciao Simo, anche a me Franzen sta cominciando a piacere molto (io leggo "Forte movimento"). Ci sentiamo per la discussione finale nel GdL.
      Buona lettura anche a te.

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  6. Danyyyy sono tornata!! Ottimo libro... di una leetteratura delicata quanto accattivante... ho sempre amato Carlo Levi, e questo libro si potrebbe definere quasi un suo capolavoro!!

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    1. Questo è il primo libro di Carlo Levi ma, come mi consiglia Alessandro qui sotto, ne leggerò sicuramente altri. :)

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  7. Ciao Dany,
    questo è sicuramente un libro molto impegnativo, ma che lascia il segno. Ti consiglierei di proseguire leggendo "La chiave a stella" :)

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    1. Ciao Alessandro,
      grazie del consiglio, lo seguirò sicuramente!! :)

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  8. Ti ho scoperto da qualche giorno e mi accorgo ora che da marzo non hai pubblicato più nulla, che peccato! mi piacciono molto le tue recensioni e mi ero giusto decisa a cominciare "via col vento" dopo averne letta una :-)

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    1. Ciao, hai ragione: il mio blog è fermo da molto tempo, ma confido di tornare attiva molto presto. Quindi continua a seguirmi e devi leggere assolutamente (!!!!) "Via col vento", per me è stupendo *-* e poi fammi sapere cosa ne pensi tu. Ok?
      A presto

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  9. Anch'io preferisco leggere o vedere film che mi portano in realtà alternative e comunque fantasiosi, anche se non disdegno qualche tuffo nella realtà, quando questa è di valore, come indubbiamente il libro di cui parli. Ultimamente per esempio mi è piaciuto molto il film Storia di una ladra di libri, che ho trovato fatto bene e molto poetico

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    1. Il film "Storia di una ladra di libri" è piaciuto molto anche a me. Come hai detto tu, è molto poetico e la morte come narratrice è sublime. Purtroppo non ho ancora letto il libro, ma voglio rimediare al più presto.

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